Ultimo Aggiornamento 21 Marzo 2025
L’ipokaliemia, o basso livello di potassio nel sangue, si verifica quando la concentrazione di potassio scende al di sotto dei valori normali. Il potassio è un minerale essenziale che svolge un ruolo cruciale nella trasmissione degli impulsi elettrici alle cellule dell’organismo. È particolarmente importante per il corretto funzionamento dei nervi e dei muscoli, inclusi quelli cardiaci.
In condizioni normali, il livello di potassio nel sangue varia tra 3,6 e 5,2 millimoli per litro (mmol/L). Tuttavia, quando scende al di sotto di 2,5 mmol/L, può rappresentare un grave rischio per la salute e richiedere un intervento medico immediato.
Cause
L’ipokaliemia, o basso livello di potassio nel sangue, può avere diverse cause. La più comune è l’eccessiva perdita di potassio attraverso le urine, spesso dovuta all’uso di diuretici (noti anche come “pillole per l’acqua”), farmaci prescritti per trattare l’ipertensione e le malattie cardiache.
Anche episodi di vomito, diarrea o entrambi possono portare a una significativa perdita di potassio attraverso il tratto digerente. In alcuni casi, l’ipokaliemia è legata a una dieta povera di potassio.
Possibili cause della perdita di potassio:
- Consumo eccessivo di alcol
- Malattia renale cronica
- Chetoacidosi diabetica (eccesso di acidi nel sangue, chiamati chetoni)
- Diarrea prolungata
- Diuretici (farmaci che favoriscono l’eliminazione dei liquidi)
- Uso eccessivo di lassativi
- Sudorazione intensa
- Carenza di acido folico
- Aldosteronismo primario (disturbo ormonale che altera l’equilibrio dei minerali)
- Alcuni antibiotici
- Vomito frequente
Sintomi
Nella maggior parte dei casi, l’ipokaliemia viene rilevata tramite un esame del sangue eseguito per indagare una condizione medica o monitorare l’assunzione di diuretici. È raro che un basso livello di potassio causi sintomi isolati, come crampi muscolari, se la persona si sente generalmente in buona salute.
Sintomi di un basso livello di potassio:
- Debolezza
- Affaticamento
- Crampi muscolari
- Stipsi
La complicazione più preoccupante di un’ipokaliemia severa è l’aritmia, ovvero un ritmo cardiaco anomalo, che può essere particolarmente pericoloso nelle persone con malattie cardiache preesistenti.
Se i tuoi esami del sangue indicano un livello basso di potassio, consulta il tuo medico per comprendere il significato dei risultati. Potrebbe essere necessario modificare un farmaco che influisce sui livelli di potassio o trattare un’altra condizione sottostante.
Il trattamento dell’ipokaliemia dipende dalla sua causa e può includere integratori di potassio. Tuttavia, meglio non assumere integratori senza prima consultare il medico.
Trattamento
Integratori orali di potassio
Gli integratori di potassio orali sono disponibili in diverse formulazioni. Tuttavia, dosi elevate somministrate in un’unica assunzione possono causare irritazione gastrointestinale e, in rari casi, sanguinamento. Per questo motivo, il reintegro del potassio avviene solitamente in dosi frazionate.
Il cloruro di potassio liquido assunto per via orale può aumentare i livelli sierici di potassio entro 1-2 ore, ma ha un sapore amaro e risulta difficile da tollerare a dosaggi superiori a 25-50 mEq (25-50 mmol). Le formulazioni a rilascio controllato, come quelle impregnate di cera o microincapsulate, sono generalmente meglio tollerate e riducono il rischio di disturbi gastrointestinali. Molte di queste preparazioni contengono 8-10 mEq per capsula.
Poiché una riduzione di 1 mEq/L (1 mmol/L) di potassio sierico corrisponde a un deficit corporeo totale di circa 200-400 mEq (200-400 mmol), il reintegro può essere stimato e distribuito nell’arco di più giorni, con un dosaggio compreso tra 20-80 mEq (20-80 mmol) al giorno.
Infusione endovenosa di potassio
La somministrazione endovenosa di potassio è indicata nei seguenti casi:
- Ipokaliemia grave, con alterazioni dell’ECG o sintomi severi
- Mancata risposta alla terapia orale
- Pazienti ospedalizzati con patologie cardiache, in terapia con digossina o con perdite di potassio in corso
Le soluzioni di potassio possono irritare le vene periferiche, quindi la loro concentrazione non deve superare i 40 mEq/L (40 mmol/L). Inoltre, la velocità di infusione standard non deve superare i 10 mEq (10 mmol)/ora, poiché il potassio richiede tempo per spostarsi dallo spazio extracellulare all’interno delle cellule.
Nei casi di aritmia indotta da ipokaliemia, l’infusione di cloruro di potassio EV può essere più rapida, preferibilmente attraverso una vena centrale o più accessi periferici contemporaneamente. In questi casi, si può somministrare fino a 40 mEq (40 mmol) all’ora, ma solo con monitoraggio cardiaco continuo e controlli orari del potassio sierico.
È importante evitare la diluizione del potassio in soluzioni di destrosio o glucosio, poiché queste potrebbero stimolare un aumento dell’insulina, peggiorando temporaneamente l’ipokaliemia.
Considerazioni finali
Anche nei casi più gravi, è raro dover somministrare più di 100-120 mEq (100-120 mmol) di potassio nelle 24 ore, a meno che non vi siano perdite continue.
In condizioni come la chetoacidosi diabetica, in cui il potassio sierico inizialmente risulta elevato, l’infusione di potassio EV viene ritardata fino a quando i livelli iniziano a diminuire. Inoltre, se l’ipokaliemia è associata a ipomagnesemia, è fondamentale correggere anche la carenza di magnesio, poiché un basso livello di questo minerale può favorire la perdita renale di potassio.
Referenze