Ultimo Aggiornamento 12 Dicembre 2018
Nella telemedicina dell’ictus, i medici che hanno una formazione avanzata nel trattamento di questi problemi, e possono utilizzare la tecnologia che opera a distanza per curare le persone che hanno avuto ictus in strutture ospedaliere non facilmente raggiungibili o con poca disponibilità di personale specializzato in episodi ischemici. Questi esperti lavorano con i medici della medicina di urgenza, per formulare diagnosi e trattamenti che possono essere decisi anche a distanza.
Medici e pazienti comunicano utilizzando videocamere digitali, telecomunicazioni su Internet, telepresence robotica, smartphone, tablet e altre tecnologie.
La telemedicina opera sul paziente a distanza. Un grande centro medico urbano, generalmente certificato come ottimale per il trattamento primario dell’ ictus, assiste il paziente attraverso la rete. Posizioni remote, spesso ospedali regionali più piccoli, fungono da sito di origine per le cure.
Nella telemedicina per l’ictus, molte persone lavorano insieme come una squadra, tra cui un program manager, un coordinatore clinico, neurologi vascolari, neurochirurghi,radiologi e medici di medicina d’urgenza e altro personale dell’osepdale. Tecnici di radiologia, personale informatico, ricercatori, infermieri, e altro personale sono anche membri importanti del team di telemedicina dell’ictus.
Perché è utilizzata?
Nella telemedicina il medico preparato nel trattare gli ictus, lavora a distanza insieme agli operatori sul posto, per fornire assistenza nella e cercare di evitare la necessità di trasferire il paziente in un altro centro medico. Questo spesso consente di ricevere cure per l’ictus di qualità anche in ospedali e strutture piccole o senza personale specifico.
Molti ospedali in zone rurali non hanno neurologi sempre disponibili per raccomandare la cura dell’ictus più appropriata. Nella telemedicina, un esperto di ictus dal sito remoto consulta i medici e le persone che hanno avuto ictus nella struttura, effettuando una valutazione a distanza.
Ottenere una pronta diagnosi e una raccomandazione terapeutica appropriata aumenta le possibilità che le terapie di coagulazione del coagulo (trombolitici) possano essere somministrate in tempo utile per ridurre la disabilità correlata all’ictus.
Affinchè le curi risultino efficaci, somministrare per via endovenosa le terapie per la dissoluzione del coagulo deve essere fatto entro quattro ore e mezza dall’esperienza dei sintomi dell’ictus. Le procedure per sciogliere i coaguli possono essere considerate entro 24 ore dai sintomi dell’ictus, ma queste richiedono il trasferimento del paziente in strutture apposite.
Come funziona
Si potrebbero riassumere i vantaggi per il medico ed i punti importanti della telemedicina, dicendo che questa server per:
- Guardare e valutare il paziente in tempo reale
- Porre domande al paziente, ai familiari e allo staff medico locale
- Visualizza le scansioni CT
- Aiutare i medici a determinare se il paziente è un candidato per la terapia per ictus acuto, incluso il tPA per via endovenosa
Oltre al r-tPA, è disponibile un trattamento di intervento neurologico acuto che può anche migliorare i risultati e ridurre la disabilità del paziente.
In una visita di telemedicina quindi, un medico di medicina d’urgenza esamina il paziente. Se il medico sospetta un ictus, attiva la linea di telemedicina verso l’ospedale competente, che ha una rere e un sistema di cercapersone del gruppo di esperti disponibile 24 ore al giorno, 365 giorni all’anno. Il dottore chiamato ad agire su queste linee risponde entro un massimo di 5 minuti, dalle stime effettuate.
Dopo aver effettuato una scansione TAC all’ospedale di origine, l’esperto che monitora a distanza, esegue una consultazione in tempo reale con video e audio, in modo da poter vedere, ascoltare e parlare con il medico. Lo specialista può discutere la storia medica del paziente e rivedere i risultati del test.
Lo specialista ovviamente, collabora con il medico per determinare il trattamento più appropriato e invia elettronicamente la raccomandazione del trattamento all’ospedale di origine.
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